La tempera su tavola è una delle tecniche pittoriche più affascinanti della storia dell’arte. Utilizzata fin dall’antichità e perfezionata nel Medioevo e nel Rinascimento, questa tecnica ha dato vita a capolavori immortali, specialmente prima dell’avvento della pittura a olio. Il termine “tempera” deriva dal latino temperare, che significa mescolare in giuste proporzioni: non a caso, questa tecnica si basa sulla miscelazione di pigmenti colorati con un legante naturale, spesso il tuorlo d’uovo.
In questo articolo esploreremo nel dettaglio la storia, i materiali, la preparazione e le fasi operative della tempera su tavola, con uno sguardo anche al suo valore artistico e conservativo.
Origini e storia della tempera su tavola
La tempera è una tecnica antichissima. Le sue prime applicazioni risalgono all’arte egizia e greca, ma è nel Medioevo che essa trova la sua massima espressione, diventando il mezzo pittorico privilegiato dai maestri bizantini e gotici. Tra il XIII e il XV secolo, artisti come Giotto, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e Beato Angelico utilizzarono la tempera su tavola per creare pale d’altare e dipinti devozionali destinati a chiese e conventi.
Il Rinascimento segnò un progressivo declino della tempera, a favore della pittura a olio, che offriva maggiore versatilità cromatica e tempi di asciugatura più lunghi. Tuttavia, la tecnica della tempera conserva ancora oggi un grande valore artistico e viene studiata e praticata da pittori e restauratori.
I materiali della tempera su tavola
Realizzare un’opera a tempera su tavola richiede una preparazione accurata e l’uso di materiali specifici. Ecco i principali:
Supporto in legno (tavola): Tradizionalmente, si utilizzano tavole di pioppo o altri legni teneri, ben stagionati, lisciati e unite con colla animale. La tavola è spesso rinforzata con traversi posteriori per evitare deformazioni.
Imprimitura (gesso e colla): Sulla tavola viene applicato uno strato di gesso di Bologna mescolato con colla di coniglio. Questa miscela serve a creare una superficie liscia, bianca e assorbente. Spesso viene levigata finemente con abrasivi per ottenere una base perfetta per la pittura.
Disegno preparatorio (sinopia): Prima di dipingere, si realizza il disegno preliminare direttamente sulla superficie gessata, spesso con pigmenti rossi o neri.
Pigmenti naturali: I colori utilizzati sono polveri minerali o vegetali, che vengono mescolati con un legante per diventare pittura.
Tuorlo d’uovo come legante: Il tuorlo d’uovo, diluito con poca acqua, è il legante più comune nella tempera. Dona brillantezza e resistenza, ma richiede una stesura rapida e decisa, perché asciuga velocemente.
Tecniche pittoriche della tempera
La tempera su tavola si caratterizza per una stesura meticolosa e stratificata. Ecco le principali fasi operative:
Preparazione del supporto: Dopo l’imprimitura, si effettua la levigatura e il disegno preparatorio.
Doratura (facoltativa): Nelle opere religiose medievali si applicava spesso una foglia d’oro prima della pittura. La doratura si eseguiva su uno strato di bolo armeno, che permetteva l’adesione dell’oro.
Stesura del colore: I colori si applicano in più strati sottili, partendo dai toni chiari verso quelli più scuri. L’asciugatura rapida del tuorlo impone velocità e precisione.
Velature e dettagli: L’effetto finale si ottiene tramite sottili velature e raffinate lumeggiature a pennello fine.
Finitura: A opera terminata, si può applicare una vernice protettiva naturale (a base di resina), anche se non sempre veniva usata.
Vantaggi e limiti della tempera su tavola
Vantaggi:
- Colori brillanti e duraturi nel tempo
- Elevata stabilità e resistenza alla luce
- Ottimo controllo del dettaglio grazie alla rapidità di essiccazione
Limiti:
- Asciugatura troppo veloce per sfumature morbide
- Ridotta elasticità rispetto alla pittura a olio
- Difficoltà nella correzione degli errori
La tempera oggi: tradizione e riscoperta
Nonostante l’evoluzione delle tecniche pittoriche, la tempera su tavola continua a essere oggetto di interesse per artisti contemporanei e restauratori. È anche parte integrante dei corsi di storia dell’arte e delle scuole di restauro, in quanto fornisce una conoscenza profonda delle tecniche artistiche tradizionali.
Numerosi laboratori e atelier propongono workshop specifici per imparare a realizzare dipinti con questa tecnica, riscoprendo la bellezza di un’arte antica, ma ancora viva.
Conclusione
La tempera su tavola rappresenta un patrimonio tecnico e culturale di grande valore. Ogni fase, dalla preparazione della tavola alla stesura del colore, richiede precisione, conoscenza dei materiali e pazienza. Capire e apprezzare questa tecnica non solo permette di leggere meglio i capolavori del passato, ma offre anche nuovi stimoli per la pittura contemporanea. Un vero ponte tra tradizione e creatività.